Cara amica, con l’autunno che avanza, torna anche la voglia di convivialità: le cene a casa tra amici, i pranzi in famiglia, le occasioni speciali. E, ammettiamolo, a tutte noi è capitato almeno una volta di trovarci davanti a una tavola apparecchiata in modo impeccabile e chiederci: “E ora, quale forchetta uso?”.
L’etichetta a tavola, o galateo, non è un insieme di regole rigide e polverose pensate per metterci in imbarazzo. Al contrario! È una forma di gentilezza, un linguaggio silenzioso fatto di piccoli gesti che comunicano rispetto ed educazione verso chi ci ospita e chi condivide il pasto con noi. Conoscere le basi non serve a essere perfette, ma a sentirci più sicure e a nostro agio in ogni situazione.
Ho pensato di fare un piccolo ripasso insieme, in modo semplice e leggero, delle regole fondamentali che ci salveranno sempre.
1. L’Arrivo e l’Inizio: i Primi Passi
Tutto comincia prima ancora di sedersi. La puntualità è la prima forma di rispetto (un leggero ritardo accademico di 10-15 minuti è concesso, non di più!). Una volta a tavola, aspetta che la padrona di casa si sieda e dia il via prima di iniziare a mangiare. Se sei al ristorante, si attende che tutti i commensali siano stati serviti.
2. Il Mistero delle Posate: una Regola Semplice
La tavola piena di posate ti mette ansia? Il segreto è uno e semplicissimo: si inizia dall’esterno e si procede verso l’interno. La forchetta più esterna a sinistra e il coltello più esterno a destra saranno quelli per l’antipasto, e così via per le portate successive. Le posate per il dessert sono quelle piccole posizionate orizzontalmente sopra il piatto.
Come si lasciano le posate?
- Per una pausa: appoggiale sul piatto con le punte rivolte verso il centro, formando un triangolo (come il tetto di una casa).
- A fine pasto: sistemale parallelamente sul piatto, con i manici rivolti verso destra (come le lancette dell’orologio alle 16:20). Questo è il segnale per il cameriere che hai finito.
3. Sua Maestà il Tovagliolo (e il Pane)
Appena ti siedi, prendi il tovagliolo, aprilo senza sventolarlo e appoggialo sulle ginocchia. Si usa solo per tamponare delicatamente la bocca prima di bere. Se devi alzarti un attimo, lascialo morbidamente sulla sedia. A fine pasto, appoggialo alla sinistra del piatto, senza ripiegarlo perfettamente.
E il pane? Non si taglia mai con il coltello. Si spezza con le mani, un pezzetto per volta, direttamente sopra il piattino del pane (se c’è) o al lato del proprio piatto.
4. Lo Smartphone: il Grande Assente
Qui la regola è categorica: il telefono a tavola non si usa. Non si appoggia sul tavolo e non si controlla. Mettilo in modalità silenziosa e dimenticalo nella borsa. La conversazione e l’attenzione verso le persone con cui siamo è il vero cuore dello stare a tavola.
5. Piccoli Gesti di Gran Classe
Infine, qualche piccolo dettaglio che fa una grande differenza:
- La postura: Stai seduta composta, con la schiena dritta, senza appoggiare i gomiti sul tavolo (gli avambracci sì, sono concessi).
- Come si mangia: È la bocca che va verso il cibo, non il contrario. Evita di curvare la schiena per raggiungere la forchetta.
- Il brindisi: Se qualcuno propone un brindisi, solleva il bicchiere e incrocia lo sguardo degli altri, ma evita di far tintinnare i calici, specialmente se sono di cristallo.
Ricorda, cara amica, il vero scopo del galateo non è giudicare, ma far sentire tutti a proprio agio. E la persona più importante da far sentire a proprio agio sei proprio tu.
Valentina
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